SAN PIO da PIETRELCINA
Medaglia di Alessandro Romano
Un vento leggero e dolcissimo, misterioso e certamente non facile da decifrare, conduce a una sensazione di straordinario abbandono e affidamento, guida la mano dell’artista nella realizzazione dell’opera in una sorta di dimensione aurea, fuori dal tempo.
Lasciarsi andare completamente allo Spirito, cacciare il proprio ego per essere strumento, per essere racconto, per consentire alla sensazione di affiorare e mostrarsi, di essere essa stessa guida, tracciato di una strada piena di ostacoli, ma anche piena di speranza e di luce, queste le emozioni che hanno guidato la mia mano.
Non ho conosciuto P. Pio, ero troppo giovane e distratto quando lui era fisicamente tra di noi, però, dopo un rimprovero fermo e quasi indifferente al momento per me incomprensibile, ricevuto da uno dei santi frati che l’hanno accudito in vita, mi è entrata nel cuore una strana inquietudine; come se qualcosa d’importante stesse accadendo ed io ne ero colpevolmente distante.
In quella piccola chiesa di Vitinia dedicata a P. Pio, nella sacrestia, con un rimprovero, era stato gettato un seme, la crosta dell’indifferenza e della superficialità era stata rotta e la semina era avvenuta.
Qui inizia il mio percorso di avvicinamento a questo straordinario Santo. Ricordo che ogni volta che mi era possibile, cercavo di informarmi, leggevo e mi documentavo in preda ad una straordinaria voglia di sapere, facendo così nascere dentro di me un’idea, non lo sapevo ma era iniziata l’opera. Sono rimasto molto colpito da episodi e fatti straordinari che sono accaduti fin dall’infanzia a P. Pio, sentivo di doverli raccontare, la sensazione che non erano sufficientemente evidenti nelle opere che lo rappresentano, quasi mi opprimeva.
Il forte desiderio di esprimere in figura queste emozioni hanno guidato la mia mano nella realizzazione dei primi disegni, ma è solo dopo un capodanno trascorso nel 2011 a Monte Sant’Angelo, nel Gargano, fuori dai clamori e dalle fatue luci della festa, che i disegni diventano prima un bozzetto in terracotta, e subito dopo la medaglia.
In momenti così difficili quali quelli che vivono oggi tutti i cristiani nel mondo,
quando tutti i valori espressi da Cristo sulla croce, segno del suo amore infinito, eterno e assolutamente incomprensibile per gli uomini, spesso sono considerati una favola per bambini stupidi;
quando il soprannaturale con tutti i suoi eventi, quasi quotidiani, è una storiella per bigotti e creduloni da non prendere in considerazione;
quando esiste una scienza strafottente e carica di onnipotenza che si crede autorizzata a manipolare, distruggere e manomettere tutto il creato;
quando esiste un presente vuoto e senza speranza;
Noi dove siamo? Che cosa facciamo? Che strada intendiamo seguire?
E’ forse San Pio da Pietrelcina la nostra guida?
E’ forse lui che può guidarci senza pericoli nella “selva oscura”?
Io credo proprio di sì, lui precede e introduce con il suo modello di vita le straordinarie apparizioni con le quali Maria, la nostra dolcissima Madre Celeste, ci accompagna da oltre trent’anni, invitandoci a intraprendere, senza indugi, la strada maestra e sicura della preghiera.
Questi sono i sentimenti che hanno guidato la mia mano nella realizzazione di questo lavoro, oltre al desiderio che questa immagine così intenza e serena, possa aiutarci a riflettere e ad aprire il cuore alla speranza.
ALESSANDRO ROMANO